Avete mai sentito parlare dell’enzima mirosinasi?
Probabilmente no, eppure svolge un ruolo fondamentale nel mondo vegetale e non solo…
Scopriamolo insieme!

Nei compartimenti sub-cellulari delle cellule vegetali, è presente un enzima, detto appunto Mirosinasi, che solitamente viene rilasciato e attivato quando i tessuti vegetali subiscono una lesione.

La fuoriuscita e la successiva attivazione di quest’enzima determinano la conversione di molecole inattive, i glucosinolati [1], in molecole bioattive note come isotiocianati. Sono queste le responsabili dei meccanismi di difesa della pianta contro gli agenti esterni.
Molte piante sfruttano proprio questo meccanismo per difendersi dall’attacco di parassiti e agenti patogeni o per facilitare i processi riproduttivi.

Ma in quale specie vegetale troviamo queste molecole dal nome così strano e difficile?

Sicuramente vi sarà capitato di cuocere i broccoli, la rapa, i cavoletti di Bruxelles o la verza. Di certo sarete stati costretti ad aprire la finestra e accendere la cappa per far andare via quel caratteristico odore di zolfo. Quell’odore pungente è dato proprio dagli isotiocianati di cui le Brassicaceae sono ricche.

Fin da piccoli, abbiamo appreso che queste verdure sono un toccasana per la salute e che è importante inserirle nella nostra dieta con regolarità per poterne trarre i massimi benefici.

I consigli delle nostre nonne di certo non sono sbagliati: infatti la “bontà” dei broccoli risiede proprio in queste molecole. Bisogna però fare attenzione alla cottura. Si tratta di sostanze sensibili al calore, ed è consigliabile consumare queste verdure fresche e con una breve cottura al vapore per non perdere i benefici dati da queste molecole.

Le Brassicaceae, però, non sono le uniche piante a contenerle: centinaia di studi hanno dimostrato che la Moringa oleifera è straordinariamente ricca sia dei glucosinolati che dell’enzima Mirosinasi.

Si parla di Glucomoringina (GMG) proprio perchè questo particolare glucosinolato è stato riscontrato solo nella Moringa.

Da questo precursore, per conversione enzimatica mediata dall’enzima Mirosinasi, si forma la Moringina, isotiocianato biologicamente attivo, al quale, gli scienziati attribuiscono la maggior parte delle proprietà di questa pianta.

Con l’attenzione dedicata alla coltura e alle tecniche di lavorazione delle nostre piante, siamo riusciti a far attivare i glucosinolati, glucosidi abbondantemente presenti nella specie oleifera, e a convertirli in isotiocianati, molecole bioattive e biodisponibili note per le potenti proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antibatteriche e antitumorali [1,2] che fanno della nostra Moringa oleifera un alimento funzionale unico nel suo genere.

Ecco perché è così importante consumare con regolarità la Moringa e sfruttare al massimo tutte le sue proprietà benefiche.

La Moringa oleifera è una pianta molto versatile in cucina e le sue foglie possono essere consumate fresche, in decotti, o essiccate sotto forma di tisane e polvere per impasti. (scopri come usarla in cucina nella nostra EXPERIENTIA GUSTO)

La nostra è pura polvere di foglie di Moringa oleifera, lavorata senza aggiunta di antiagglomeranti. Polverizzata alla giusta granulometria per consentire il rilascio dell’enzima Mirosinasi. Essiccata a temperatura controllata per non inattivare le molecole termosensibili.


FONTI

[1]:Nur Zahirah Abd Rani, Khairana Husain and Endang Kumolosasi. Moringa Genus: A Review of Phytochemistry and Pharmacology (2018). doi: 10.3389/fphar.2018.00108.

[2]: Xianjuan Kou, Biao Li, Julia B. Olayanju, Justin M. Drake, and Ning Chen. Nutraceutical or Pharmacological Potential of Moringa oleifera Lam. (2018) – Anticancer Property of M. Oleifera.

In questo articolo abbiamo parlato di…

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